FIANCHI di Enea
- Alessandro Bolsieri
- 11 apr
- Tempo di lettura: 4 min

Enea Pilotto, in arte ENEA, è nato il 21 Febbraio 1992 ed e cresciuto a Sant'Agata Feltria, un paesino nell'entroterra riminese.
Non credo sia un dettaglio da trascurare, il nascere in paesini isolati dell'entroterra e fare l'Artista.
Soprattutto nel caso di Enea...
I VALORI NUTRIZIONALI...
Range melodico molto buono, giro armonico divertente e complesso al punto giusto, struttura lineare, un ottimo ( davvero ottimo ) range dinamico che non si nutre solo di "volume" ma soprattutto di elementi riempitivi come l'arrangiamento di archi e una Band che "segue" la dinamica.
Tutto "nella norma" direbbe qualcuno... ma ve la sto vendendo così apposta... una pura finta:
"Il diavolo si nasconde nei dettagli... "
I dettagli della Musica di Enea sono internazionali, piccoli, ma immensi.
Capire cosa sia l'Internazionalità della Musica non è semplice...
...e questo non è un trattato musicologico o etnomusicologico.
Ma a qualcosina possiamo arrivare.
L'Internazionalità della Musica viene portata da quelle caratteristiche che non si rifanno ad un singolo paese, cultura, società... ma che trova dei tratti comuni alla musica di tutto il mondo.
Inutile dire che buona parte di queste caratteristiche provengono dall'influenza della musica americana, dal Blues e dal Jazz... poi dal Funk, Soul... ecc ecc
Non è un caso che la Batteria venga usata in tutta la Musica main-stream ( o quasi tutta ) del mondo.
Essa è un'influenza afro-americana veicolata dal Blues e dal Jazz ed esportata a tutto il mondo.

Enea porta in gioco tantissimi dettagli raccolti dalla Musica che accomuna ormai tutto il Mondo ( almeno quello occidentale ).
E così senti una chitarra che genera Fill Blues tra una frase e l'altra del cantante... tipico del blues.
Un ritmo serrato tipicamente Country, Archi tanto confortevoli per l'ascoltatore Pop europeo o euro-centrico... o ancora ( in altri brani ) sezioni di Fiati potenti, gustosi, vigorosi che riportano al Funky, al Soul, alla Mo-town...
Ma quella di Enea non è un'accozzaglia. Tutt'altro.
Perché quando queste sonorità e linguaggi fanno parte di Te, del tuo essere Artista in modo profondo esse escono organiche, fluide, coese e coerenti.
E così è per Enea.
Il collante che tiene insieme tutto è Enea stesso, che scrive testi dalle caratteristiche molto personali.
Ruvido, un po' rude, profondo e acuto... mai banali ( ..soprattutto nel NON usare parole troppo "comuni" ) e trattando sempre Temi senza prenderli frontalmente.
Enea non parla dell'Amore non corrisposto, ma piuttosto di quello complesso di una coppia che forse non si ama, o che si ama ma un po' si odia o si attrae sessualmente con i sentimenti ormai svaniti...
Li prende "di lato", ne cerca una visione più realistica forse, meno edulcorata ma ugualmente profonda.

“Smettila di muovere i fianchi, cosi..
Sei come tante altre che sanno dire sempre di si.
E adesso che ti dico "ti amo", ti stai facendo un bidet.
Come una ragazza di strada ti prendi gioco di me.
Sai che ne ho bisogno.
Dici "forse un giorno", ma perché?
Poi spegni le luci
e stai spegnendo anche me.”
e ancora:
E allora smettila di muovere i fianchi.
Ma chi sei tu?
Ogni volta che ti dico “ti amo" ti viene da ridere.
Ma chi sei tu?
Quella volta che mi hai chiesto "fai piano", dai, torniamo laggiu.
Smettila di muovere i fianchi, cosi.
stimoli i miei sensi e infrangerai i miei sogni cosi.
E adesso che mi hai preso per mano
mi darai il meglio di te.
Enea esprime una forma di cantautorato ( e in questo, lo dico con orgoglio: “è estremamente italiano” ) di altissima qualità, con testi che come questo, nel quale il brano stesso non si espone esplicitamente in una posizione etica di vantaggio, ma osserva la situazione, la racconta.
Enea racconta senza prendere posizione, seppur cantando in prima persona.
E allora ci sembra di assistere ad una scena che assume la forza di ciò che è realisticamente astratto e, quindi, nella quale possiamo identificarci pur rimanendo spettatori.
Aspetterai che il sole ritorni
e ti porterà via con sè.
Ma chi sei tu?
Proprio tu che mi dicevi "fai il bravo", mi viene da ridere..
Ma chi sei tu?
Malgrado tutto non ti starò lontano, dai, dormiamoci su.
Camminiamo, ci teniamo per mano, ti piace sorridere.
Ma chi sei tu?
Ti ho amata, ti ho odiata, ti ho amata e poi, ti odio di più.
Un cantautore italiano di grande valore, che esprime musica di estrema qualità e con valori internazionali…
Se cantasse in Napoletano mi ricorderebbe Pino Daniele… se cantasse in romagnolo…
Come dicevo prima:
che Enea venga da un paesino dell’entroterra e che, allo stesso tempo, esprima caratteristiche internazionali ( più di tanti altri che invece vivono a Milano ) è soprendente.
A pensarci meglio. Non lo è affatto.
E’ proprio in piccole comunità, a volte un po’ isolate, che quel mainstream sbraitante, totalizzante, omologante non prende forza…
A volte vince al 200%... ma altre volte non germoglia. Grazie al cielo.
Ed è così che, forse puro da influenze provinciali e provincialotte troppo invadenti, Enea ha raccolto dal Mondo e riversato nella sua musica ciò che ama, ciò che è:
un Grande Artista che viene da un piccolo paese ma parla a tutti: e ci riesce molto, molto bene.
Grazie Enea.

UNA MENZIONE SPECIALE...
...PICCOLA, PERCHE' APPROFONDIREMO QUESTO ASPETO PROSSIMAMENTE:
Enea si avvale di Musicisti di altissimo livello.
Essi vanno a formare un Team forte, che funziona e, per ora, ci limitiamo a citarli come gruppo, con la promessa che parleremo anche di loro... il prima possibile!
INTANTOO.. CHISSA SE...
IN UN UNIVERSO PARALLELO AL NOSTRO...
Enea è ha avuto una crisi mistica, ascetica... si è dato completamente ai Synth e suoni rarefatti, rifiutando qualsiasi forma di influenza afro-americana nel suo linguaggio musicale:
Qualcuno racconta che se sente suonare il Tom di una batteria, anche in lontananza, inizia ad urlare, far pipì dalla finestra e menare il primo politico che gli passa tra le mani...
Peccato, perché aveva iniziato giusto con qualche suono elettronico, per sperimentare sonorità contemporanee nella sua musica... ma gli dev'essere sfuggita di mano la situazione.
Chissà se con un organo Hammond nell'organico possa tornare nei "ranghi" della psichiatria...
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